valigetta di emergenza piena di soldi

Continuiamo la nostra serie di articoli per guidare chiunque nel percorso della finanza personale,

Gli step del nostro viaggio saranno:

Se nell’articolo precedente abbiamo parlato della necessità di avere un bilancio positivo tra entrate ed uscite, in questo affrontiamo cosa fare per prima cosa con questo denaro extra.

(Se sei qui e non hai un extra… torna allo step precedente, questi articoli dipendono l’uno dall’altro)

Oggi affrontiamo un argomento molto importante: il fondo di emergenza.

Ti sei mai trovato in una situazione in cui hai dovuto affrontare una spesa imprevista, come una riparazione della macchina, una visita medica o una bolletta salata? Questo genere di spese è purtroppo comune, ma secondo un indagine di ipsos nel 2022 il 25% degli italiani non sarebbe in grado di gestire in autonomia una spesa imprevista di 1.000€, mentre il 61% non ne gestirebbe una di 10.000€. Noi italiani siamo un popolo di risparmiatori (se ci confrontiamo con gli americani il 61% non gestirebbe una spesa da 1.000$), ma l’inflazione di questo ultimo periodo ci costringe a portare l’attenzione su questi problemi perché possono diventare più frequenti.

Cos’è un fondo di emergenza?

Un fondo di emergenza è una riserva di denaro che si tiene in un conto separato da quello che si usa per le spese quotidiane. Lo scopo di questo fondo è di avere una fonte di liquidità immediata in caso di emergenze finanziarie, come la perdita del lavoro, una malattia, un incidente o qualsiasi altra spesa imprevista. Un fondo di emergenza non è un investimento, ma una forma di assicurazione che ci protegge dai rischi della vita.

Quindi è fondamentale non usare come fondo emergenza degli strumenti che bloccano il denaro per un tempo X o che hanno delle forti penali in caso di prelievo anticipato. E’ sufficiente riuscire a proteggere il fondo dall’inflazione, ad esempio con un conto deposito non vincolato o facilmente svincolabile. Attenzione ad i fondi “non vincolati” che però ti danno i soldi dopo 30 giorni dalla richiesta, questi non sono un buon strumento per un fondo di emergenza, perché se appunto è un’emergenza, i soldi potrebbero servirti subito.

Perché è importante avere un fondo di emergenza?

Avere un fondo di emergenza è importante per diversi motivi. Innanzitutto, ci dà una maggiore sicurezza e tranquillità. Sapere di avere dei soldi da parte per affrontare le emergenze ci fa sentire più sereni e fiduciosi nel futuro. Inoltre, ci aiuta a gestire meglio le nostre finanze.

Avere un fondo di emergenza ci evita di dover attingere ai nostri risparmi destinati ad altri obiettivi, come comprare una casa, andare in pensione o fare un viaggio. Ci evita anche di indebitarci con interessi alti.

Infine, avere un fondo di emergenza ci permette di approfittare delle opportunità che si presentano. Se abbiamo dei soldi da parte, possiamo cogliere delle occasioni vantaggiose, come cambiare lavoro, trasferirci o avviare una nuova attività, sapendo di avere una rete di sicurezza in caso di fallimento.

Quanto dovrebbe essere grande il nostro fondo di emergenza?

La dimensione del nostro fondo di emergenza dipende da diversi fattori, come le nostre spese fisse, il numero di persone che fanno affidamento su di noi, il nostro stile di vita ed il nostro livello di tolleranza al rischio.

In generale, si consiglia di avere un fondo che copra almeno 3 mesi delle nostre spese essenziali, idealmente 6 mesi, come l’affitto o il mutuo, le bollette, il cibo e i trasporti.

Questa cifra ci permette di avere un margine di sicurezza sufficiente per affrontare la maggior parte delle emergenze senza dover cambiare drasticamente il nostro stile di vita. Tuttavia, questa cifra può variare a seconda delle nostre circostanze personali. Se abbiamo un reddito stabile e prevedibile, possiamo accontentarci di un fondo più piccolo. Se invece abbiamo un reddito irregolare o incerto, come nel caso dei lavoratori autonomi o dei freelance, dovremmo avere un fondo più grande.

Allo stesso modo, se abbiamo delle spese variabili o imprevedibili, dovremmo avere un fondo più ampio. Se per esempio siamo ancora giovani e possiamo fare affidamento sui nostri genitori, il fondo di emergenza più essere ridotto. Al contrario se siamo la rete di sicurezza per i nostri figli il nostro fondo emergenza deve coprire sia i nostri che i loro imprevisti.

I 3-6 mesi indicati sopra sono appunto un ordine di grandezza, dobbiamo adeguare il fondo alle nostre esigenze personali.

Come costruire il nostro fondo di emergenza?

Costruire il nostro fondo di emergenza richiede un po’ di pianificazione e di disciplina, ma non è impossibile. Ecco alcuni passi che possiamo seguire per raggiungere il nostro obiettivo:

  1. Calcolare quanto ci serve. Il primo passo è fare un bilancio delle nostre entrate e delle nostre uscite e stabilire quanto ci serve per coprire le nostre spese essenziali per 3-6 mesi. Questa cifra sarà il nostro obiettivo finale. Dovresti già saperlo dall’articolo precendente
  2. Aprire un conto separato. Il secondo passo è aprire un conto dedicato al nostro fondo di emergenza. Questo ci aiuterà a non confondere il nostro fondo con i nostri soldi disponibili e a non toccarlo per motivi non urgenti. Il conto dovrebbe essere facilmente accessibile, ma non troppo (es. niente bancomat). Dovrebbe offrire una buona liquidità, ma anche un buon rendimento. Un’opzione potrebbe essere un conto di risparmio online o un conto deposito a breve termine.
  3. Risparmiare regolarmente. Il terzo passo è risparmiare una parte del nostro reddito ogni mese e versarla nel nostro conto di emergenza. L’ideale è tutto quel 20% di cui abbiamo parlato allo step 0, è importante essere costanti e automatizzare il processo, ad esempio impostando un bonifico automatico.
  4. Ridurre le spese superflue. Per sopperire prima alla mancanza del fondo emergenza, possiamo decidere di ridurre temporaneamente le nostre spese opzionali. Si tratta di un sacrificio temporaneo fino al completamento del fondo.

Quanto tempo ci mettiamo?

Facendo il caso ideale delle spese divise in 50/20/30, allora ogni mese mettiamo via il 20% del nostro stipendio, e 50% è la quota di spese fisse da coprire. Questo vuol dire che ogni 2 mesi e mezzo mettiamo via un mese di fondo emergenza. In 7.5 mesi abbiamo coperto 3 mesi di fondo ed in un anno e 3 mesi abbiamo raggiunto i 6 mesi di fondo emergenza.

Come accennato prima, possiamo fare prima se sacrifichiamo qualche spesa opzionale durante questo periodo di costruzione del fondo.

Cosa fare se ho brutti debiti?

Il fondo emergenza serve ad evitare di indebitarsi a tassi di interessi pesanti, ne parleremo meglio in un futuro articolo, ma dal mio punto di vista, ha poco senso risparmiare in un fondo che mi da il 3% se sto pagando un prestito con il 15% di TAEG. In tal caso avrebbe senso creare un mini fondo (es. 1 mese di spesa), giusto per evitare di dover chiedere un nuovo prestito, e dedicare TUTTE le energie a ridurre i prestiti costosi.

Perché non considerare li investimenti in borsa come fondo emergenza?

Avere un bel fondo di investimenti, con una grande cifra risparmiata, da sicuramente un senso di sicurezza non da poco. Perché non considerarlo un fondo di emergenza? Perchè come dice il detto la fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo. Le emergenze hanno il brutto vizio di capitare giusto nei momenti peggiori. Ad esempio, perdere il lavoro durante una crisi economica mondiale. Dover attingere ad i nostri preziosi ETF mentre la borsa è crollata del 20% ci può portare a bruciare in un istante i guadagni di qualche anno.

Invece, se abbiamo un fondo di emergenza svincolato dalla borsa, siamo in grado di rimanere investiti e goderci la risalita che ci sarà dopo il crollo.

Conclusioni

Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti abbia convinto dell’importanza di avere un fondo di emergenza. Se segui questi passi, sono sicuro che riuscirai a creare il tuo fondo in poco tempo e a goderti i benefici che ne derivano. Se hai delle domande o dei dubbi sull’argomento, non esitare a commentare qui sotto o a contattarmi via email. Ti aspetto al prossimo articolo!

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